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[ Recensioni / Reviews ]
NIMH / ONASANDER: Unveiled Lights (CD 2025 - Fluttering Dragon)
It will shine still brighter when night is about you. May it be a light to you in dark places, when all other lights go out. Deep spiritual thoughtfulness. Ci sono dischi che si ascoltano e dischi che si attraversano come soglie verso un altrove insondabile. “Luci Svelate” di Nimh/Onasander è una fenditura spazio-temporale, un viaggio a bassa frequenza in cui il suono non si limita a esistere, ma si insinua, muta, respira. Non un semplice album, ma un rituale di dissoluzione nel buio e di lenta rivelazione. Fin dal primo istante, si viene risucchiati in un ambiente sospeso tra il minerale e l’etereo: droni stratificati come onde sismiche, voci che affiorano da distanze imprecisate, suoni ambientali che si confondono con pulsazioni ancestrali. Giuseppe Verticchio (Nimh) e Maurizio Landini (Onasander) non si limitano a evocare scenari, li rendono tangibili con una sintassi sonora che oscilla tra l’evocazione mistica e la deriva psichica. L’album si snoda come una migrazione interiore, tra detriti di armonie appena accennate e schegge di luce che fendono l’oscurità senza mai illuminarla del tutto. Il riverbero della chitarra, lontano e spettrale, sembra l’eco di una civiltà scomparsa, mentre i ronzii elettronici tessono una rete magnetica che cattura e trasporta l’ascoltatore in un non-luogo insondabile. Questa non è musica per chi cerca un’esperienza passiva: “Luci Svelate” chiede attenzione, assorbimento, abbandono. È la colonna sonora di un sogno febbrile, di una contemplazione notturna ai confini della percezione, di un film che non è mai stato girato ma che si proietta dentro la mente. Qui l’oscurità non è solo assenza di luce, ma una sostanza densa, viva, in cui si muovono presenze inafferrabili. Il risultato è un’opera che trasuda coerenza e intenzione, un vortice di suoni che non cercano la mera suggestione atmosferica ma scavano direttamente nell’inconscio. Nimh e Onasander hanno costruito un varco sonoro in cui la musica non è semplice materia, ma un’entità viva che osserva, attende, si insinua. Per chi ha il coraggio di lasciarsi attraversare, “Luci Svelate” è più di un disco: è una soglia. Di questo CD esiste anche una versione “De Luxe” in edizione limitata che oltre al digipack a 6 pannelli ha un ulteriore scatolotto esterno, e dentro un poster e uno sticker. Onasander, solo-project di Maurizio Landini, "raddoppia" in questo nostro aggiornamento, figurandovi non soltanto col suo primo lavoro solista sulla lunga distanza "Dawn Metrics" (edito dall'olandese Winter-Light), ma anche con l'ennesima collaborazione degli ultimi sei anni, stavolta tutta italiana assieme a Nimh, longevo act del romano Giuseppe Verticchio. Rilasciato in CD in un bel digipack a sei pannelli dalla polacca Fluttering Dragon (che ne appronta anche una versione box con adesivo e poster, limitata a soli 100 esemplari), "Unveiled Lights" bilancia efficacemente i due distinti stili dei protagonisti: quello tipicamente dark ambient di Landini, responsabile delle sfumature più oscure ed industriali, e quello più ampio e variegato di Verticchio, chiamato a cesellare suoni di maggior indole filmico/melodica. Cinque tracce tutte mediamente lunghe in cui i droni melodici si muovono ariosi in ampiezza, con un sottostante respiro oscuro sempre percettibile, come già si avverte dall'iniziale "In Absence Of Light", in un suono dalla lenta, fine e costante evoluzione. Un alito oscuro che non contrasta con le dilatate melodie droniche ("These Bleak Days"), neanche quando la ruvidità di fondo si fa più oppressiva prima di placarsi in un'intima melodia ("Electric Storm/Calm"); bene anche il corredo di campionamenti, essenziale soprattutto nella più tetra ed arcaica "Primordial Futures", ma anche tra le pieghe uggiose della conclusiva "Blurred Horizons/The Last Human Traces". Non un lavoro pensato per stravolgere i generi o sorprendere in alcun senso, ma il sodalizio funziona nella sua missione di rendere simbiotici i due rispettivi approcci alla materia ambientale, catturando con efficacia anche quel mood isolazionista che tanto affascina un'ampia fetta del pubblico di settore. Neppure il tempo di togliere il CD dalla sua pregevole custodia e piazzarlo sul lettore dell’impianto stereo, che l’atmosfera intorno cambia improvvisamente. Una serie di droni spaziali, fruscii di particelle più o meno buone e riverberi ridondanti mi attraggono fino a non capire quasi più niente. Fin dall’inizio della sua avventura con Nimh, Giuseppe Verticchio ha sempre donato un grande potere magnetico alla propria musica, ma è con questa collaborazione con Maurizio Landini, in arte Onasander (di cui ricordo i progetti con Empusae e Alphaxone e il bellissimo ‘Animic Atmospheres’, assieme a Gydja e Ashtoreth), che l’autore di ‘Before And After Silence’ raggiunge l’apice di un certo modo di intendere il proprio rapporto con le macchine da studio/laboratorio. ‘Unveiled Lights’ è un disco trascinante, cupo, profondo. Molto più cinematico rispetto ad i lavori precedenti e ugualmente evocativo e straniante. Un disco in cui elaborate trame sonore lasciano emergere deboli barlumi di luce, paesaggi desolati e pulsanti melodie subliminali. “In assenza di luce” riesco comunque a scorgere un orizzonte, un qualcosa di freddo ed etereo che va oltre i confini conosciuti dell’industrial e del dark ambient. E una volta arrivato, dopo lungo peregrinare, posso affermare di non aver bisogno d’altro. ‘These Bleak Days’ e ‘Electric Storm / Calm’ mettono in luce le due diverse anime di quest’opera, la prima più introspettiva, catartica e rovinosa e la seconda ingenuamente volta alla speranza, sognante al di là degli incubi che impestano il nostro quotidiano. I nove minuti di ‘Primordial Futures’ segnano un inesorabile crescendo verso la conclusiva ‘Blurred Horizons / The Last Human Traces’, un’altra composizione “a metà”, che lascia attoniti ed in attesa di un secondo capitolo. Mai come in passato infatti, ritengo che questa “visione cosmica” meriti di essere portata avanti. Fino ad esaurimento scorte.
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