[ Recensioni / Reviews ]
MARIBOR: De Immenso (CD 2011 - Silentes)
Maribor is a throbbing-post-nuclear noisy drone super project founded years ago by Stefano Gentile with the contribution of highly acclaimed artists from the Italian underground industrial movement (Maurizio Bianchi/M.B., Mauthausen Orchestra/Pierpaolo Zoppo, Nimh/Giuseppe Verticchio, Andrea Marutti and Gianluca Favaron). De Immenso is their second offering. This time, the conceptual background seems to be openly related to the universal and philosophical hermeticism of Giordano Bruno, to his dangerous work under the pressure of the hegemonic religious dogma. This album offers to the listener a volcanic and sonorous arcane of bleak crashing noises delicately punctuated by eerie drones and proggy orientated embellishments. This musical procession opens with a dense and buzzing meditative piece covered by hypno-ish circular guitar motives and soft clouds of drones. The second track opens with peaceful repetitive guitar chords, some kind of dreamy tones rapidly followed by an avalanche of field recordings, intrusive black drones. The last minutes contains a dialogue between suspenseful-goth-somnanbulic guitars and rolling crashing noises. Track 3 is a creeped out ambient piece in the pure classy vein of the genre. The last tune is a deep-rumbling heart touching piece mainly built around the guitars and effects. This album follows the path written by the previous Maribor effort but admits much more variations / solid interferencies between the ambient / noisy facets. A thundering-hauntingly bleak industrial musical adventure that can seduce fans of early demonic drones from Lustmord, Atrax Morgue, Sigillum S but also relaxing post-rockin airs from Jasper TX, Tim Hecker. Aprendo il pregevole packaging mi imbatto in una pagina strappata de “Gli Eroici Furori” di Giordano Bruno e ritorno indietro nel tempo a termini come l'averroismo, il neoplatonismo e il materialismo antico. La pluralità dei mondi che spesso viene evocata nella cultura moderna era già presente nelle sue teorie che lo portarono alla condanna al rogo per mano dell'inquisizione ecclesiastica. Nel tomo in questione il filosofo individuava tre modalità di passioni umane: quella per il sapere, quella per il vissuto concreto e quella per il vissuto speculativo. Quest' ultima è certamente materia di interesse per Stefano Gentile la cui anima «rapita sopra l'orizzonte de gli affetti naturali, vinta da gli alti pensieri, come morta al corpo, aspira ad alto». Suo in concept di “De Immenso” che vede la collaborazione attiva di musicisti come Maurizio Bianchi, Andrea Marutti, Giuseppe Verticchio, Gianluca Favaron e Pierpaolo Zoppo. Alcuni di loro li abbiamo imparati a conoscere su queste pagine per la loro attitudine sperimentale e l'approccio “visivo” delle loro opere. Esclusivamente guidato dal “furore eroico”, Maribor ci regala quattro tracce guidate da un “solo” pensiero, un approccio unico e distaccato che travolge l'ascoltatore per ottanta minuti. Un crescendo industrial ambient che conduce fino all'ipnosi pura di “1600”. Al primo atto di Maribor, “Atrocity Exhibition”, l’insolita sorte d’esser reperibile solo nel box di quattordici CD che festeggiava i cinque anni di Silentes (BU#141), “De Immenso” rinnova nella genesi le medesime modalità collettive, con al fianco di Stefano Gentile, responsabile del concept del progetto, Maurizio Bianchi, Pierpaolo Zoppo, Andrea Marutti, Gianluca Favaron e Giuseppe Verticchio, che ha avuto anche il compito di assemblare i singoli contributi, a costituire un sestetto di raro prestigio, ovviamente non solo in ambito nazionale. Se era stato eletto Girolamo Savonarola a nume tutelare del suddetto debutto della sigla, è Giordano Bruno - una pagina strappata da una copia de “Gli Eroici Furori” è inserto nel package - a vegliare su “De Immenso”, quattro brani piuttosto eterogenei, tra le liquide ambientazioni di “1548”, “Spaccio de la Bestia Trionfante” che inizia con deciso profilo industrial, si diluisce in lucenti stille di chitarra, riprende catastrofica quota con rumorose asprezze power electronics, adornate con immateriali voci in loop, riscende laddove imprecise radiofrequenze si confrontano in un bel duello con misticheggianti tastiere per poi sfidare nostalgiche chitarre, “De gli Eroici Furori”, con una prima porzione dalle eccellenti gravità dark ambient, con struggimenti d’archi che schiudono notevole pathos rimosso da mortiferi e annichilenti drones e la chiusura che è oasi di meditazione e che anticipa le mosse di “1600”, mezz’ora di cristallina quiete d’arpeggi suadenti di cui sono artefici i soli Gentile e Verticchio. Frutto di un concept di Stefano Gentile, fondatore del collettivo che opera a nome Maribor, il nuovo “De Immenso” trae ispirazione dalla vita e l’opera di Giordano Bruno, evocando già nel titolo l’illustre richiamo. Il corposo CD segue in linea retta l’idea del suo predecessore dedicato alla figura di Girolamo Savonarola, sorta di itinerario ontologico-musicale che rispecchia in toto il carattere gnostico del progetto, avvalendosi per l’occasione di collaboratori insigni come Maurizio Bianchi, Giuseppe Verticchio, Andrea Marutti, Pierpaolo Zoppo e Gianluca Favaron. Il risultato è notevole, 78 minuti di ascolti alle soglie del metafisico, solcati da sentieri di musica ondosa che alternano arpeggi incantati e avvincenti cascate di droni stellari Maribor is not really a group, I think, but rather a concept. Remember “Distruct” by P16.D4? In which musicians sent in ‘raw materials' to be mixed by P16.D4? We can view Maribor as something similar, but here only Italian musicians in the pool: Maurizio Bianchi, Gianluca Favaron, Stefano Gentile, Andrea Marutti, Pierpaolo Zoppo and Giuseppe Vericchio - the latter also responsible for assemblage and mixing of the pieces. Many, if not all, of these musicians have one or more releases on Silentes. The first release by Maribor was “Atrocity Exhibition” and only available as part of a box set released by Silentes. That CD was dedicated to the figure of Girolamo Savonarola, the new one deals with Giordano Bruno (1548-1600), who was a priest believing in the infinity of the cosmos, ultimately sentenced to die on the stake. A free spirit, and so is the music. A pretty long release of cosmic outing, but not exclusively so. It moves, like a space ship through the infinite cosmos, meeting other space ships, colliding with them, bursting into industrial passages on other planets. I hear a plethora of instruments in the sky - lots of synthesizers of course, electronics, but also field recordings of a hard to define nature, guitars being strummed or played with e-bows, slow rhythms from arpeggios driving by. Maybe its easy to say that this sounds like a mix tape of larger sections woven into each other, with the exception of the last, thirty minute piece “1600” which sounds very coherent 'together', but its also quite a journey that is going on here. Like the Becuzzi release (Nothing is What it Seems) a narration is going on here - the journey to the end of the universe with that final track as the soundtrack for a black hole. Dim your light, sit back, close your eyes and just listen.
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